Non dormi e ti bruciano gli occhi? Potresti avere la sindrome dell’occhio secco

Dott. Pierluigi Innocenti – Neurologo e Presidente ASSIREM

Bruciore, sensazione di corpo estraneo, secchezza e dolore agli occhi, arrossamento oculare sono sintomi molto frequenti nella popolazione generale, scarsamente diagnosticati e trattati, molto spesso associati ad un disturbo del sonno, soprattutto insonnia ed apnee nel sonno. Potrebbe trattarsi della “Sindrome dell’Occhio Secco” o “Dry Eye Disease” (DED), una patologia multifattoriale, infiammatoria, causata da ridotta produzione o maggior evaporazione del liquido lacrimale che lubrifica, nutrisce e protegge l’occhio da agenti esterni. Il film lacrimale che ricopre la superfice corneo-congiuntivale, è composto di tre strati, il più esterno lo strato lipidico, secreto dalle ghiandole di Meibomio, di Zeis e di Moll, poi lo strato acquoso, proveniente dalla secrezione delle ghiandole lacrimali principali ed accessorie ed il più profondo lo strato mucoso, prodotto prevalentemente dalle cellule mucipare caliciformi della congiuntiva. Il liquido lacrimale lubrifica l’occhio, nutre la cornea, protegge l’occhio da infezioni, migliora la trasparenza ottica della superfice corneale, pulisce dalle impurità provenienti dall’ambiente. Tutte queste funzioni sono favorite dall’ammiccamento che, in condizioni normali si ripete 15-17 volte al minuto.
Una riduzione di produzione del liquido lacrimale, ma anche una alterazione qualitativa, possono essere causa dei sintomi tipici della DED, con prurito, bruciori, secchezza, sensazione di corpo estraneo, a volte dolore ed arrossamento oculare, annebbiamento visivo e fotofobia, difficoltà nell’apertura della palpebra.  I sintomi sono più frequenti a fine giornata, più spesso sono in entrambi gli occhi ma possono essere monolaterali, aumentano in età avanzata. Vari fattori la possono favorire, soprattutto l’uso prolungato della vista spesso richiesto nelle nostre attività lavorative o scolastiche, l’esposizione a condizioni ambientali sfavorevoli, l’uso prolungato di computer, l’aria condizionata, l’uso di lenti a contatto ed alcune terapie (antistaminici e terapia ormonale), la carenza di androgeni, disturbi alimentari con carenza di Vit. A e di omega 3-6 (1). Può presentarsi come condizione isolata od associata a patologie sistemiche reumatologiche, infettive od infiammatorie (2). Oltre le importanti conseguenze sulla vista, fino alla cecità in alcuni casi gravi non trattati, è gravata da elevati costi sociali: si stima che negli Stati Uniti vi sia una perdita economica di 3,84 miliardi per il solo sistema sanitario (3), a cui andrebbero aggiunte le perdite per mancata produttività. Anche la qualità di vita è ridotta in modo proporzionale alla gravità della DED, determina difficoltà nella lettura e nel guidare (4-5-6).
Si stima che in Italia ne soffra il 25% della popolazione, è più frequente in età avanzata (50%) e soprattutto nelle donne dopo la menopausa (90%).

Esiste un rapporto tra sindrome dell’occhio secco e disturbi del sonno?

Il sonno è, insieme al mangiare ed al bere, l’elemento fondamentale per mantenerci in salute e per il nostro benessere. Non dormire bene o non dormire a sufficienza ha importanti conseguenze su tutti gli organi ed apparati, causando molte patologie quali depressione (7), diabete (8), obesità (9), ipertensione e patologie cardiocircolatorie (10). Non meno importanti sono le conseguenze sull’apparato visivo proprio perché, così come il corpo e la mente, anche gli occhi sono rigenerati durante un buon sonno.

In particolare varie ricerche hanno evidenziato una stretta correlazione tra disturbi del sonno e DED. Gli studi epidemiologici hanno dimostrato come i disturbi del sonno siano molto più frequenti nei pazienti affetti da DED rispetto alla popolazione generale, in particolare l’insonnia è stata riscontrata nel 47,1% dei pazienti (11) mentre le apnee nel sonno, con un indice AHI superiore a 15, cioè con un numero di apnee ed ipopnee maggiore di 15 l’ora, sono state riscontrate nel 64,3% dei pazienti (12). L’elevata incidenza dei disturbi del sonno nei pazienti con DED è la chiara dimostrazione come questa associazione non sia casuale. Infatti varie ricerche hanno evidenziato come la DED sia frequentemente responsabile di un peggioramento del sonno (13-14), così come un sonno qualitativamente o quantitativamente insufficiente sia a sua volta una delle cause, o fattore di aggravamento, della stessa (15-16). In volontari sani sottoposti a deprivazione di sonno si è osservato una riduzione della produzione di lacrime con iperosmolarità delle stesse (17), così come una ridotta durata del sonno si associava ad un incremento della DED nella popolazione generale (18). Si è inoltre dimostrato come il trattamento topico dell’occhio favorisse anche un miglioramento del sonno (19-20).

L’insonnia dei pazienti si caratterizza sia per un disturbo di tipo quantitativo (ridotta durata del sonno), ma anche qualitativo, con ridotta efficienza del sonno, aumento del tempo di addormentamento, risvegli notturni o risvegli precoci, sensazione di sonno non ristoratore al mattino (21). Anche durante il giorno possono manifestarsi deficit di concentrazione e di attenzione, deficit di memoria, umore depresso, irritabilità, faticabilità ed eccessiva sonnolenza diurna.
Nei pazienti con Apnee nel sonno la DED è particolarmente frequente perché, oltre ad avere un sonno insufficiente e di scarsa qualità, si osserva una attivazione del sistema nervoso simpatico e concomitante riduzione dell’attività del parasimpatico, causa di una ridotta produzione lacrimale. La concomitante presenza della Sindrome della Palpebra Flaccida, anch’essa secondaria alle apnee nel sonno, non favorisce una normale protezione dell’occhio durante il sonno che ulteriormente peggiora la DED (22-23).
Anche se alcuni studi hanno evidenziato come nei pazienti con apnee nel sonno, un utilizzo improprio della terapia ventilatoria con CPAP, soprattutto per scarsa aderenza della maschera con fughe d’aria sugli occhi, possa causare patologie della superfice dell’occhio (24), molti altri studi hanno evidenziato come una terapia ventilatoria appropriata migliora numerose patologie oculari secondarie all’OSA (25).
E’ quindi indispensabile, quando si riscontra in un paziente la DED, non limitarsi solo ad una terapia topica, ma valutare se vi sia in concomitanza un disturbo del sonno (insonnia, deprivazione di sonno, apnee nel sonno), facilmente diagnosticabili e trattabili, poiché al miglioramento del sonno corrisponde anche una possibile risoluzione della DED.

Dott. Pierluigi Innocenti
Neurologo
Presidente ASSIREM


BIBLIOGRAFIA

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